lunedì 4 luglio 2011

PRIME FOTO DA KRAGUJEVAC

La notizia era stata data qualche giorno fa dal sito Bonelli con queste parole: "Dal 1 al 3 luglio, lo sceneggiatore e curatore di Zagor Moreno Burattini e il disegnatore Joevito Nuccio saranno ospiti della città di Kragujevac, in Serbia, per festeggiare anche nel Paese balcanico il cinquantennale di Zagor. Sabato 2 luglio si terrà la giornata più intensa, con ben tre momenti di incontro con i lettori, la stampa e gli autori di fumetti serbi. Per l'occasione, Nuccio ha disegnato una locandina, che potete visualizzare cliccando qui."



Sono appena tornato dalla Serbia con un volo Belgrado-Milano compiuto con un tempo spledido che mi ha permesso di vedere sotto di me prima gran parte della penisola balcanica (davvero una terra molto bella), poi il mar Adriatico, e quindi la pianura padana all'altezza delle prealpi, sorvolando il lago di Garda e quello d'Iseo che, dall'alto come da terra, sono una meraviglia. Non ho ancora disfatto le valige ma ho già scaricato le foto fatte con il telefonino, che vi mostro come antipasto a un sacco di racconti che intendo fare nei prossimi giorni, perché i luoghi che ho visitato e soprattutto le persone che ho incontrato meritano una cronaca più dettagliata.

Intanto, sappiate che tutto è andato bene, anzi, benissimo, e che il calore con cui io e Joevito Nuccio siamo stati accolti nella verde Kragujevac (la città dello stabilimento Fiat in Serbia) è davvero incredibile. Ci sono state persone che hanno fatto centinaia di chilometri per incontrarci, e autori dal talento straordinario con cui abbiamo condiviso ore molto belle, in un clima di festa e di serenità. Belgrado, che abbiamo visto soltanto di sfuggita, ci è parsa una città del tutto europea e al pari delle altri grandi capitali del Vecchio Continente è carica di storia, e la si respira nell'aria. Meriterà una seconda visita tutta per lei.






Cominciamo con una foto del nostro autista d'eccezione, che ci ha prelevato a Belgrado per portarci a Kragujevac (e ci ha anche riportato indietro): un viaggio di circa 150 chilometri. Si tratta di Darko Perovic, grande disegnatore serbo di Magico Vento e, adesso, al lavoro su Shangai Devil. Se dipendesse da me, sarebbe suo uno dei prossimi texoni.





Gli incredibili taxi rosa di Kragujevac (un nome, questo, che significa "la città del grifone"), duecentomila abitanti che si godono la brezza di colline verdi e boscose, con un grande lago nei paraggi.




Zlatibor Stankovic, un giornalista serbo che ha dedicato un lungo saggio alla mia produzione zagoriana, di cui mi ha fatto omaggio in una edizione rilegata e tradotta in italiano. Accanto a lui, intenta a fotografarmi, la signora Slavica Mitic, di un centro culturale denominato Dante Alighieri, nella città di Nis (là dove è nato l'imperatore Costantino), che si occupa di letteratura italiana.




Il manifesto disegnato da Joevito Nuccio fa bella mostra di sé da una delle finestre dell'edificio sede della mostra, giunta quest'anno alle seconda edizione ("Anno uno", dice la scritta, perché nel 2010 c'è stato un "anno zero" di prova). Il palazzo è un centro di ritrovo di studenti universitari (dato che Kragujevac è sede di una importante università).




Joevito Nuccio sulla scalinata all'ingresso del palazzo, sotto la sua locandina (scusate lo spiegazionismo, ma devo riempire almeno due righe per un equilibrio della grafica di questo articolo).


Su una bancarella di fumetti usati, ho trovato una edizione formato gigante dello Zagor n° 200 a colori (grande come uno "zagorone", anche se con meno pagine). Costava 1000 dinari, cioè dieci euro, e l'ho acquistata. Quanto varrà se la metto su ebay?





Joevito Nuccio con Goran Zecevic, nostro interprete ma anche editore in Serbia di alcune collane come Caravan e Greystorm, un mio amico da diverso tempo perché viene in Italia un paio di volte all'anno e ci incontriamo volentieri in redazione.




Piatti della cucina tipica serba sul tavolo del ristorante dove io e Joevito Nuccio siamo stati invitati a mangiare dal sindaco di Kragujevac, che ci ha fatto accogliere dalla deliziosa signora Nada Milicevic, suo assessore alla cultura. "Nada", in serbo, significa "Speranza".


Una edicola di Kragujevac: i fumetti Bonelli fanno da padroni e tre o quattro delle copertine che si vedono sono di storie opera del sottoscritto. Si tratta anche di belle edizioni molto curate.







Eccomi davanti ai miei fumetti nell'atto di acquistarne uno. Ho preso anche un Comandante Mark a mia firma "I sabotatori dell'Ontario", con allegato l'albetto di El Gancho, sempre scritto da me.




Una gigantografia di Zagor nel centro studentesco, prima di uno degli incontri in programma sabato 2 luglio



Un pannello della mostra dedicata ai disegnatori serbi (un mondo tutto da scoprire), con in particolare un eroe, Kelly Brando, opera di un autore, Bane Kerac, che sinceramente mi piacerebbe vedere all'opera su Zagor.





Ecco invece un omaggio a Zagor di un altro disegnatore: da notare come il soggetto sia (a mio giudizio) fantasy, segno che lo Spirito con la Scure non viene identificato, anche in Serbia, come un eroe western ma con uno fantastico (nonostante i pareri avversi di alcuni detrattori italiani dello "Zagorone").





Joevito Nuccio, costretto ad acquistare in Serbia un elegante giubbetto nero perché era venuto dalla Sicilia a mezze maniche e lì la sera faceva freschino, davanti alla gigantografia del suo disegno.




Una parte del pubblico che si sta radunando in attesa di uno degli incontri nel centro studentesco. Fra loro anche alcuni giornalisti. Io e Joevito siamo stati intervistati da almeno cinque diverse testate e da una troupe televisiva.




La torta di compleanno dedicata al cinquantennale di Zagor ma anche al compleanno di Joevito, festeggiato proprio il 2 luglio sul palco di Kragujevac. Da notare che i serbi erano informatissimi della data di nascita del disegnatore. A proposito: AUGURI JOE!




Ed ecco Joevito Nuccio impegnato a disegnare decine di schizzi per i suoi ammiratori serbi (che lo venerano nonostante non sia uscito neppure un suo albo là nel paese balcanico: sono state le tavole viste su Internet e gli albi giunti dall'Italia a far crescere un vero entusiasmo verso di lui, tanto che lo hanno espressamente invitato assieme al sottoscritto - ma già due o tre anni fa Gallieno Ferri e Mauro Laurenti erano andati a Belgrado).

Il saluto finale al caffé dell'aeroporto di Belgrado con il nostro amico Darko Perovic, con il quale speriamo di incontrarci presto.