lunedì 30 luglio 2012

DA TRENTA A CINQUANTA


L’annuncio viene dato ufficialmente nella rubrica “I tamburi di Darkwood” dell’albo dello Spirito con la Scure datato agosto 2012, e dunque praticamente già in distribuzione: la collana Zagor Collezione Storica a colori, in edicola ogni giovedì in allegato a La Repubblica e l’Espresso, continua!

Inizialmente erano stati previsti, come certo ricorderete, trenta numeri: il lancio dell’opera avvenne nello scorso febbraio subito dopo la conclusione dell’analoga iniziativa riguardante Tex, coronata da un enorme successo. Sia pure, com’era inevitabile, con cifre inferiori quanto a venduto, di successo si può parlare anche nel caso della ristampa di Zagor. Un successo tale da garantire la prosecuzione dell’opera almeno fino al numero 50. Dopodiché, di nuovo, deciderà il pubblico: se continuerete a manifestare apprezzamento, la collana continuerà; se cesserete di manifestarlo, chiuderà lì (più o meno con la prima apparizione di Supermike). Si tratterebbe comunque di un risultato entusiasmante, perché cinquanta uscite settimanali a circa 7 euro ciascuna in tempi di crisi, e dopo che gli scaffali degli italiani sono già stati occupati dai quasi trecento volumi del Tex di Repubblica, sono davvero qualcosa di notevolissimo. Naturalmente, la nostra speranza è che dopo il cinquantesimo titolo la serie possa proseguire ancora, completando almeno tutto il periodo nolittiano (sarebbe assurdo, del resto, interromperci proprio sul più bello). Personalmente, mi auguro che la collana continui fino alle mie prime storie, che sono esaurite da tempo e dunque si possono ritracciare soltanto sulle bancarelle. Ma non oso chiedere troppo alla sorte.

Quando la Collezione Storica di Zagor è iniziata, mi è stato chiesto dal curatore (Michele Masiero) di occuparmi di due delle pagine di introduzione e io ho proposto una breve rubrica intitolata “Buoni &; Cattivi”, una sorta di dizionario dei personaggi. So per certo, grazie ai tanti che mi hanno scritto e inviato messaggi, che quei miei testi sono stati graditi. A partire dal n°19, il mio impegno è più che raddoppiato: mi sono trovato infatti a dover sostituire Graziano Frediani, titolare della rubrica “Benvenuti a Darkwood” che precedeva la mia, e dunque ad avere l’onere e l’onore di riempire non più solo due facciate, ma ben cinque, tutte le settimane. Ringrazio, di nuovo, i tanti lettori che mi hanno incoraggiato (e Graziano Frediani che, bontà sua, continua ad assistermi). La Collezione Storica sta ristampando in questo momento le storie immediatamente successive alla mitica avventura “Zagor racconta”, dove si narra il passato dello Spirito con la Scure. Stiamo arrivando, dunque, al periodo migliore della serie. Se avete seguito la ristampa fin qui, non c’è motivo per smettere adesso. Se non l’avere seguita, è il momento di iniziare a farlo.


Marco "Baltorr" Corbetta (lo vedete nella foto qua accanto) sta pubblicando, sul suo bel blog "Zagor e altro" delle approfondite analisi di tutti i volumi della Collezione di Repubblica: le trovate qui.

Quando ho presentato la collana dalle colonne di questo blog, l’ho fatto scrivendo le risposte a delle ipotetiche FAQ di cui mi è parso poter facilmente prevedere il senso. La cosa fu apprezzata e giudicata utile per chiarire le idee a chi si apprestava a iniziare la raccolta. Oggi, dopo aver raccolto in giro le più comuni obiezioni, tenterò di superare le perplessità di alcuni. Ecco qua quel che credo di poter dire.

Non compro i volumi della Collezione Storica perché ho già gli albi in bianco e nero.

Gli albi in bianco e nero, soprattutto se originali Zenith che hanno peraltro in grande valore economico, sono vecchi di anni e rischiano di sciuparsi se sfogliati per essere riletti. Chi li ha, di solito li tiene imbustati perché non vengano danneggiati dalla luce, dall’umidità, dall’usura. Per rileggere le storie o per farle leggere ad amici, parenti, figli e nipoti, meglio ricorrere alla Collezione Storica, che ha la rilegatura più resistente garantita dalle nuove tecnologie e una carta che non rischia di deteriorarsi al semplice contatto. Inoltre, i volumi della ristampa sono “altra cosa” rispetto agli albi in bianco e nero, non soltanto perché sono a colori ma anche perché sono dotati di un apparato critico e presentano correzioni che rimediano ai refusi e agli errori delle precedenti collane. Si tratta insomma di una “edizione definitiva”, e non di una semplice ristampa.

Non compro i volumi della Collezione Storica perché tanto non ho il tempo di leggerli.

Nessuno mette fretta a nessuno: i volumi possono essere acquistati e messi da parte e letti con comodo nel corso del tempo, anche a collezione completa, anche dopo anni. Non c’è un obbligo di lettura, men che mai l’obbligo impone ritmi settimanali. Inoltre, si possono rileggere soltanto le storie più belle o quelle che ci ricordiamo di meno. Ma, provare per credere, di solito basta sfogliare le pagine perché le emozioni delle letture di un tempo vengano recuperate nei cassetti della memoria, e le storie tornino a galla come se le avessimo lette ieri. Il colore aiuta in questa opera di recupero mnemonico immediato. Male che vada, si possono leggere soltanto le introduzioni che permettono di mettere a fuoco le tematiche e i personaggi, inquadrando gli episodi nel giusto contesto e fornendo degli strumenti critici e chiavi di lettura talvolta insospettabili.

Non compro i volumi della Collezione Storica perché costano troppo.

E’ chiaro che non si possono fare i conti in tasca a nessuno. Però, quando si parla di sette euro, è chiaro che si tratta di fare delle scelte: è il prezzo di un aperitivo, di un paio di pacchetti di sigarette, di una pizza. Non si può farsi un mojto tutte le sere e poi reputare care oltre duecento pagine a colori al prezzo di sette euro. Le ricariche del telefonino costano di più, e vedo tanta gente che le spreca a iosa con messaggini inutili. Non parliamo poi dei gratta & vinci, o delle slot machine (c'è chi non spende dieci euro per un libro ma ne butta via cento nelle macchinette o nel videopoker). Una cosa che dico sempre è che i libri (e la Collezione Storica è composta da veri e propri libri) restano e non vanno in fumo. Possono essere letti da tante persone (per esempio, in ambito famigliare ci si può mettere d'accordo perché un volume lo compri lo zio, un altro il cognato, un altro noi). Possono essere rivenduti, in caso di necessità.

Non compro i volumi della Collezione Storica perché non mi piace la colorazione piatta.

La policromia è soltanto un aspetto della Collezione Storica, e ci sono tanti motivi per acquistarla anche a dispetto di colori che non sono sfumati come si vorrebbe. Una colorazione diversa avrebbe accontentato qualcuno o scontentato molti altri: non si può pretendere che tutto venga fatto su misura per noi. In ogni caso, il motivo per cui è stato scelto un certo tipo di colorazione è che si è mantenuto lo standard del Tex di Repubblica, che aveva una colorazione piatta, voluta da Sergio Bonelli che la preferiva, probabilmente ritenendola la più adatta per dei fumetti nati per il bianco e nero. La Collezione Storica di Tex è stato un enorme successo, segno che i lettori hanno premiato, indubitabilmente, quella formula. Dunque squadra che vince non si cambia: si è pensato di dare anche allo Zagor di Repubblica, a cui è stato ceduto il testimone, le stesse caratteristiche. Per di più, vedendo il risultato, non si può certo dire che sia brutto: è fatto con professionalità, con cura, e dà un effetto più che dignitoso: dunque, se qualcuno ne sostiene la bruttezza o la scarsa cura, io mi sento in dovere, per amore di verità, di sostenere il contrario. 

Non compro i volumi della Collezione Storica perché non ho posto in casa.

Mai dire mai. Il posto c’è sempre. In un mio articolo sull’argomento, pubblicato su questo blog, si possono trovare tutti i consigli per risolvere il problema.