sabato 4 agosto 2012

LA CITTA' SULLA CORDIGLIERA




E’ in edicola “La città sulla cordigliera”, (Zagor n° 565- Zenith 616, agosto 2012), contenente la quarta e ultima puntata di una storia cominciata con “La mummia delle Ande”, e proseguita poi con “Sulle tracce di Dexter Green” e “Cuzco”, tutti albi di cui ci siamo occupati con appositi articoli pubblicati su questo blog.  La lunga avventura peruviana, sceneggiata dal sottoscritto e splendidamente disegnata da Giuseppe Prisco, giunge finalmente  a conclusione dopo quasi trecento tavole.


La città sulla Cordigliera a cui allude il titolo è, ovviamente, Machu Picchu. All’epoca in cui si svolge il viaggio sudamericano di Zagor (prima metà dell’Ottocento) non ancora stata riscoperta, dato che lo storico statunitense Hiram Bingham vi giunse soltanto nel 1911, trovando la città peraltro abitata da due famiglie di contadini che sfruttavano due terrazze sul versante sud ricorrendo per l’irrigazione a un canale ancora funzionante. Machu Picchu è un nome in lingua quechua che significa, letteralmente, “Vecchia Montagna”. Tutte le inquadrature all'aperto con scorci della città sono state ricostruite sulla base di filmati e fotografie. Guardate l'immagine qui accanto e confrontatela con la prima vignetta di pagina 17.  Poiché la mia storia fa parte di un ciclo di racconti tutti collegati fra di loro, iniziati con “A volte ritornano”  (Burattini/Pesce) nella primavera del 2011, la parola “fine” prelude in realtà al proseguimento in un nuovo episodio: per esempio, non sono stati ancora chiariti i motivi per cui lo spietato Barranco stesse cercando la città sacra.



E’ chiaro invece che Zagor si metterà alla ricerca delle Amazzoni, una comunità di donne guerriere di origine atlantidea, collegate alla sorellanza che il nostro eroe scopre a Machu Picchu, da cui si sono scisse in passato. Tutte e due i gruppi sono inoltre collegate alla tradizione dello sciamanesimo femminile in cui rientrano, in modo diverso, sia Shyer che Mama Jacinta. Nei precedenti commenti alle mie storie ho cercato in tutti i modi di chiarire quello che in realtà mi sembrava ovvio, e cioè che Zagor è sempre lo Zagor che ha creato Nolitta, che non ha acquistato nessun superpotere, che non è stato “predestinato” e il suo destino non è “scritto” ma solo intuito nelle sue linee essenziali dato che il tempo, come tutti sanno, in realtà non esiste. Il fatto che qualcuno, dotato di particolare sensibilità possa intravedere che cosa accadrà, non significa che lo Spirito con la Scure non goda più del libero arbitrio o sia diventato un supereroe. Non ho ben capito perché alcuni lettori debbano essere spaventati dal versante magico delle avventure di Zagor, quando lo stesso Nolitta ha infarcito di magia (spesso con trovate assai più audaci delle mie) molte sue storie. Alcuni suoi titoli, del resto, parlano chiaro: “Magia senza tempo”, “L’orrenda magia”, “Kandrax il mago”, “Dharma la strega”. Dopo tanti maghi, streghe e magie, se io azzardo a presentare una vecchietta che fa la curandera, c’è chi si allarma come se avessi infranto un tabù. Sul forum SCLS, infatti, un lettore scrive: “Non vi nascondo un po' di preoccupazione: dove andremo a finire con la vicenda legata a Zagor e i suoi poteri e queste amazzoni, donne sensitive, destino scritto, eccetera?  Mah, speriamo, comunque mi voglio fidare di Burattini”. Grazie della fiducia, ovviamente: ma lo stesso lettore sarà stato altrettanto preoccupato anche leggendo la storia nolittiana in cui a Zagor vengono affidate le armi magiche di Rakum, l’eroe rosso, dopo essere stato riconosciuto come l’ “eletto” degli dei?  Qualcuno si sarà chiesto, anche all’epoca, “dove andremo a finire?”. E che cosa si deve fare, per far dormire sonni tranquilli ai lettori più apprensivi?



Per fortuna, c’è anche chi è del tutto entusiasta de “La città sulla Cordigliera”, ed è colui che compare raffigurato in copertina mentre lotta con lo Spirito con la Scure. Ho già raccontato come il personaggio di Barranco abbia avuto come modello, limitatamente alle sembianze del volto, Giancarlo Orazi, un collezionista molto noto nell’ambito del comicdom, e organizzatore di molti eventi zagoriani. Ed ecco che cosa ha scritto Giancarlo: "Un mio sogno, che reputavo irrealizzabile, si è avverato. Oltre a finire dentro una storia di Zagor, sono su una sua cover e combatto con lui. Come descritto nella posta di questo albo, aver ‘prestato’ il mio brutto muso, per un nuovo cattivo della saga zagoriana, è la mia più grande gioia. E non è detto che sia morto…! Un grazie di cuore (in mero e semplice ordine alfabetico) a Moreno Burattini, Gallieno Ferri, Giuseppe Prisco Anche il feroce Barranco sono certo che si è commosso".


L’albo non contiene però soltanto la storia con Machu Picchu e lo scontro finale con Barranco.  A pagina 57 comincia “Spedizione all’inferno”, la nuova, attesissima storia disegnata da Gallieno Ferri, su testi di Luigi Mignacco. Ogni volta che Ferri torna sulle pagine di Zagor è una grande festa per tutti i lettori, e dunque l’albo vale l’acquisto anche soltanto per ritrovare le inconfondibili tavole del maestro ligure, che alla bella età di 83 anni continua a disegnare con l’entusiasmo di un tempo. Questa volta, però, c’è qualcosa in più. L’avventura si svolge in Amazzonia, e più precisamente nelle terre degli indios Jivaros, i famigerati tagliatori di teste. Cioè, nella classica ambientazione delle storie di Mister No. Poiché Mignacco è stato uno dei più prolifici sceneggiatori delle avventure misternoiane, e Ferri, oltre ad aver disegnato oltre cento copertine, è stato il disegnatore del primo numero, era inevitabile tentare di creare un collegamento fra l’eroe di Darkwood e il pilota di Manaus. Così, Luigi e Gallieno si sono accordati per trovare il modo di “citare”, qua e là fra le vignette, il maggior numero possibile di cover di Mister No. I lettori più distratti potrebbero persino non farci caso, ma quelli più attenti si divertiranno a dare la caccia alle citazioni. La storia andrà avanti sul numero di settembre e su quello di ottobre, e dunque la ricerca sarà lunga. Ma intanto, per stuzzicare la vostra curiosità, ecco i riferimenti misternoiani della prima parte.
   


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