mercoledì 8 maggio 2013

IL DECALOGO



Dieci argomenti.



1) Mi sorprendono quelli che dicono che gli autori non accettano le critiche. Perché non si dice che sono i critici a non accettare le risposte? Se uno dice (come qualcuno ha detto): Zagor non deve prendere colpi in testa, io dovrei accogliere la critica e smettere di farglieli dare? Risponderò che anche Nolitta glieli faceva dare e che anche nei film gli eroi li prendono. Peraltro, l'esperienza mi dice che ad ogni argomento di solito sono in grado di rispondere con un argomento migliore. Ma se rispondo argomentando, i detrattori non accettano la risposta e dicono che non sono umile. I lettori devono dettare a un autore che storia scrivere? Accetto i consigli, ma non che mi si insegni il mestiere. Se una critica mi convince, la accolgo; se non mi convince, non la accolgo. Rispondo con serenità e correttezza ma rispondo dicendo la mia opinione che vale almeno quanto quella del detrattore. Per cui, se non si vuole cadere nel ridicolo, sarebbe ora che questo argomento venisse abbandonato. 



2) Ci sono critiche e critiche. Quelli che riconoscono i pregi, tengono conto dei meriti precedenti, ammettono le difficoltà, e poi danno utili suggerimenti, sono persone positive il cui apporto  costruttivo può servire a superare taluni problemi. Quelli che fanno proclami e invettive, sostengono il licenziamento di professionisti con un curriculum pluridecennale e dal basso della loro incompetenza si ergono a giudici infallibili, non meritano considerazione. Più uno si crede Dio, meno lo è. 


3) Quando qualcuno commenta qualcosa dovrebbe farlo in modo non anonimo e avere il coraggio di dire, come io dico, "secondo me". Quelli che parlano scrivendo "non piace a nessuno" facendosi portavoce di tutto il popolo zagoriano, non sono credibili. Anzi, sono inaffidabili. Il parere di qualcuno su un forum non è il parere di tutti i lettori. Non si può pretendere che lo sia. Chi dice qualcosa parla per sé, punto e basta. A te una cosa non è piaciuta? Mi dispiace. Guarda caso, a qualcun altro si. Ti piacerà magari la prossima storia. Per ognuno che dice che che "a nessuno è piaciuta" una certa cosa, ricevo dieci attestati di gente a cui quella stessa storia è piaciuta. Liberi di non crederci. Non siete arbitri del mondo. Fatevene una ragione. Ci sono pareri diversi e i pareri altrui non sono idiozie mentre i vostri sono il Vangelo. Ciò non toglie che del fatto che a te, singolo lettore, una cosa non piaccia, io ne tengo conto - se me lo dici con affetto e simpatia e non con odio immotivato, dato che sto lavorando per te con passione. 


4) Se una cosa non piace, lo si dice in tono amichevole dimostrando anche di aver capito le difficoltà che si sono dovute affrontare o il bello che comunque è stato fatto. Le stroncature di tutto e di tutti dimostrano acredine, frustrazione, rancore (magari personale) e spirito di crociata che meriterebbero cause migliori. Chi si diverte a distruggere o a fare del male per il gusto di farlo non merita soddisfazione. Non si nutrono i troll. 


5) In venti anni che lavoro a Zagor ho fatto tante di quelle iniziative in favore del personaggio che non sarà l'odio di qualche invasato che chiede la mia testa a cancellarle. Le iniziative continueranno con Zagor di Repubblica, Zagor Color, Cico Color, Zavor, L'Arte di Ferri, il documentario "Noi, Zagor", Zagorone, albetti e mostre in ogni dove, libri e articoli e interviste e partecipazioni a mostre, blog, twitter, Facebook, forum. Questo stesso forum è nato da un mio incoraggiamento e ho accolto i forumisti mille volte nel mio ufficio, ho dato anticipazioni, ho portato autori a incontrarsi con il pubblico. Se tutto ciò non va bene, posso smettere di farlo. Soprattutto, chi sa fare di meglio mandi il suo curriculum a Mauro Marcheselli. 


6) Zagor è un bene comune e dovremmo tutti sentirci parte della stessa squadra. Dispiace che non succeda. Dovunque vada trovo gente che mi vuole bene e mi incoraggia.  Almeno, anche chi non mi vuol bene accetti che altrove possa esserci un atteggiamento diverso. 



7) Il mio desiderio sarebbe quello di smettere di fare il curatore e se potessi andare in pensione lo farei immediatamente. Mi si chiede ogni giorno, invece, di continuare e io lo faccio per spirito di servizio. Un buon proposito nell'attesa del "buen retiro" potrebbe essere smettere di interloquire con i forum e limitarmi (forse) a scrivere sul blog. 


8 ) Se la trasferta non piace a qualcuno, quel qualcuno potrebbe aspettare di dare un giudizio a trasferta finita perché è così che si emettono i verdetti. Chi non lo fa, non è un giudice attendibile. In ogni caso, la trasferta finirà come sono finite le trasferte precedenti. E non ce ne saranno altre. Contenti? Peccato per quelli che invece ne vorrebbero ancora. 

9) Non sono l'unico sceneggiatore di Zagor e sto facendo fare tante di quelle prove a tanti di quegli autori che mi hanno imposto il divieto di assumere altra gente. Dunque tutto si potrà dire di me tranne il fatto che intendo monopolizzare la serie. Peraltro, al contrario, Sergio Bonelli ha espresso più volte il desiderio che Zagor avesse un autore unico e che fossi io. Non l'ho mai accontentato. 

10) Il mio modo di scrivere Zagor è il mio modo di scrivere Zagor. Non pretendo che venga apprezzato. Chiedo solo rispetto. Ho sempre avuto Nolitta come punto di riferimento, più di molti altri. Non capisco le crociate. Chi vuol leggere, legga. Chi non vuol leggere, legga qualcun altro: l'offerta è ricca. Magari invece di stroncarmi in toto, provi a fare dei distinguo riconoscendo che non tutto è spazzatura. Ma forse chiedo troppo. In fondo, i detrattori sono detrattori e devono detrarre.