venerdì 30 giugno 2017

EROTISMO E PORNOGRAFIA



E' più forte Hulk o la Cosa? 
E qual è la differenza fra erotismo e pornografia?
“La pornografia è l’erotismo degli altri”, risponde l’illustratore Leone Frollo (che della faccenda un po’ se ne intende). Infatti, chiunque realizzi disegni, foto, film o testi che si cimentano con il mistero dell’energia divina e ancestrale scatenata dalle pulsioni sessuali trova quasi sempre disdicevole definire “porno” i propri lavori, e cerca di solito di nobilitarli etichettandoli come “erotici”. I pornografi, insomma, sono sempre gli altri. “Pornografia”, nell’accezione più superficiale (e pertanto più diffusa) del termine, è infatti sinonimo di volgarità, trivialità e bassezza. Tutto il contrario dell’Arte, che viceversa è nobile, raffinata, elevata. Dunque, apparentemente, non può essere data raffigurazione pornografica che sia anche artistica. Invece, sempre secondo il sentire comune, esistono forme di erotismo che possono essere artistiche. L’erotismo gode di buona stampa, la pornografia no.

Tutte le illustrazioni sono di Mauro Laurenti
Normalmente si tende a definire “pornografica” una rappresentazione di un atto sessuale (scritta, disegnata, filmata, fotografata, rappresentata) in cui l'atto stesso sia visibile in maniera chiara e ostentata; invece sarebbero “erotiche” quelle immagini o quelle scene o quelle descrizioni di atti sessuali o di corpi nudi in cui l'oggetto della rappresentazione è velato e si lascia intuire più che vedere. Il che, a conti fatti, non dice nulla, in verità, sulla “nobiltà” o sull’ “elevazione” della rappresentazione medesima. Ci possono essere immagini cosiddette “pornografiche” in cui si vede tutto, realizzate con tecnica sopraffina, ed immagini cosiddette “erotiche” scadenti e dozzinali. La raffinatezza di un’immagine non dipende dal fatto che si tratti di rappresentazioni hard oppure soft, "pornografiche" o "erotiche", ma da un altro, semplicissimo fatto: che siano belle oppure brutte, fatte bene oppure fatte male. E questo è tutto, come diceva Oscar Wilde parlando dei libri che non andrebbero mai divisi fra morali o immorali, ma fra scritti bene o scritti male, punto e basta.

In realtà il distinguo dovrebbe essere etimologico. "Erotico" viene da “eros”, e dunque si riferisce a tutto ciò che concerne la sfera amorosa e sessuale (con amore e sesso ricondotti a un unicum indissolubile); pornografico deriva invece da “porné”, in greco "meretrice", e dunque più specificamente riguarda la rappresentazione dell'atto sessuale in quanto tale. Ergo, l'erotismo ha un'accezione più vasta, la pornografia è un settore dell'erotismo, quello più spinto ed estremo.
Se una foto hard è fatta come se dovesse comparire su un trattato di anatomia, e dunque non è eccitante perché manca dell’indispensabile spezia della malizia, allora è fatta male poiché lo scopo delle foto è quello di eccitare. Ma se una foto hard è fatta in modo “artistico”, ed eccita, allora è fatta bene. In campo artistico la grandezza di un autore si riconosce da come (con quale padronanza delle tecniche e con quale felicità di idee) e quanto (in che misura) riesce a suscitare emozioni nei fruitori della sua opera. Certo, conta molto anche la sensibilità del fruitore, ma questo è un problema che riguarda ogni forma d’arte e di comunicazione. S’intende che il giudizio attendibile dev’essere dato da un fruitore competente. La pornografia è un semplicemente un settore dell'erotismo, e non si possono escludere a priori le valenze artistiche del porno come prodotto d'autore.  In realtà, non serve neppure l'intenzione di fare dell'arte, perché una cosa sia artistica, e quel che conta, alla fine, è che sia efficace: cioè, susciti emozioni. Che serva allo scopo: far scorrere un brivido.

Giampiero Mughini, cultore di erotismo ma anche di pornografia, nel suo saggio “La stanza dei libri”, respinge come ridicola l'accusa della mancanza di una "trama" nei fumetti o film pornografici, come se la trama fosse necessaria: nel porno sono necessari il dettaglio, il particolare, la situazione, lo sguardo, l'espressione, la posa, la performance. Ha perfettamente ragione. La trama serve al porno come il violinista a una cena romantica: per lo più dà fastidio.

Il Grande Dizionario della Lingua Italiana Moderna (Garzanti.) definendo l'aggettivo "erotico" dà tre accezioni. La prima: che si riferisce all'amore sensuale (è appunto la definizione più legata all'etimologia primaria, cioè alla derivazione da eros). La seconda: che tratta di argomenti amorosi (di nuovo, Eros ma come dio dell'Amore). La terza: che eccita i sensi, afrodisiaco. Accogliamo la terza accezione come la più calzante a proposito di libri, film, foto, spettacoli, rappresentazioni, arte in generale. Dunque se erotico vuol dire eccitante, possiamo stabilire che il porno, sottocategoria dell'erotico, a priori non lo sia? O che addirittura, la pornografia sia del tutto scollegata dall'erotismo? Evidentemente no. Il porno sta all'erotismo come il cyberpunk alla fantascienza. O come il thriller sta al giallo.


Lo stesso Dizionario definisce la pornografia come "raffigurazione o trattazione di immagini o soggetti di argomento e di carattere erotico e ritenuti osceni o comunque eccedenti i limiti imposti alla morale o dalle consuetudini correnti". Va notato come  il compilatore inserisca la pornografia nell'ambito dell'erotismo, e non escluda gli intenti artistici: dice soltanto che la rappresentazione eccede i limiti delle consuetudini. Ma l’ "osceno" è un registro espressivo. Verlaine è osceno, ma non per questo non è un artista.  Non è giusto ritenere volgare una frase o una foto “solo” perché rappresenta un pene in erezione o una penetrazione anale. Il pene in erezione è qualcosa di "rappresentabile"? Sì. Dunque può essere "rappresentato" bene o male, come qualunque altro soggetto, e rappresentarlo è pornografia perché eccede i limiti del comune senso del pudore, ma la rappresentazione può essere geniale o deprimente senza che nessun pregiudizio possa stabilirlo a priori. Pornografico non è antitetico rispetto ad artistico. Una cosa può essere artistica e pornografica allo stesso tempo.  L'unica antitesi possibile, da questo punto di vista, è fra una cosa fatta bene e una cosa fatta male. E sul fatto che sia artistica, in fin dei conti, si può perfino soprassedere.