venerdì 20 marzo 2015

BATTISTA, TRENT'ANNI DOPO



Nel marzo del 1985 , vale a dire esattamente trent’anni fa, venne dato alle stampe il primo numero di una fanzine chiamata “Collezionare”.  Su quello smilzo spillato malamente riprodotto in sessanta copie tramite ciclostile compariva un personaggio a fumetti, da me schizzato al volo facendo la caricatura di Enrico Cecchi, un amico presente all’evento, usato come testimonial per invitare a leggere il numero successivo: Battista il Collezionista. Di lui parleremo diffusamente fra breve.

La prima apparizione di Battista il Collezionista
All’epoca avevo ventitré anni e mi ero trovato a capo (in quanto il più anziano del gruppo, ma primus inter pares) di una scombinata combriccola di appassionati del contado fiorentino che, per puro divertimento e senza alcun fine di lucro (anzi, rimettendoci di tasca propria), si era messa in testa di realizzare una rivistina su cui sfogare la passione, condivisa da tutti, per i fumetti e il collezionismo dei medesimi. Ritenendo però che specializzarsi in un solo campo potesse limitare la (comunque limitatissima) diffusione della testata, i primi numeri del ciclostilato (perché di questo inizialmente si trattò) spaziarono anche su altri generi di collezioni, dai francobolli alle monete passando per i santini e i biglietti d’ingresso. Poi i fumetti presero il sopravvento. 

La storia di “Collezionare” è stata da me raccontata più volte e in particolare nell’articolo “Quattro amici e un Club” pubblicato nel 2010 su questo stesso spazio, là dove ho anche mostrato tutte le copertine di ogni numero uscito indicandone il sommario. In quell’occasione scrivevo: “Indubbiamente, la nascita del Club del Collezionista e della fanzine Collezionare che ne era espressione sono state alla base di tutta una serie di eventi, di amicizie, di esperienze, di collaborazioni da cui è dipeso gran parte del mio percorso umano e professionale. E se oggi scrivo questo blog e voi conoscete il mio nome quel tanto che basta per essere interessati a quel che vado raccontando, è anche perché venticinque anni fa io e pochi altri utilizzammo un vecchio ciclostile di una parrocchia di campagna per stampare in una cinquantina di copie una rivistina di otto pagine”.

Una delle strisce di Battista il Collezionista disegnate da me.
Il trentennale di “Collezionare” è stato festeggiato anche da Dime Web, la rivista telematica curata da Francesco Manetti e da Saverio Ceri, che facevano parte del Club del Collezionista e che parteciparono all’evoluzione che portò la nostra fanzine a trasformarsi nella professionale “Dime Press” (un’altra testata alla cui fondazione ho partecipato e di cui abbiamo parlato anche qui). Proprio su Dime Web potete leggere, riproposta in tutto il suo splendore, la prima storia di Battista il Collezionista apocrifa (cioè non scritta da me, anche se da me autorizzata), ricolorata per l’occasione dopo essere stata pubblicata nel 1998 su un albetto distribuito in fumetteria sotto il marchio “Comics & Dintorni”. Gli autori furono (e sono) Filippo Pieri e Umberto Fizialetti, quest’ultimo anche disegnatore di una mia storia di Lupo Alberto.  Andate pure a vederla se siete interessati.

Una tavola della storia "Battista il Collezionista e la cicca di Yanez" di Pieri/Fizialetti


Ma chi è, dunque, Battista il Collezionista, il mio primo personaggio, ormai trentenne? Il suo nome è citato in tutte le schede biografiche che, su riviste o volumi di critica, parlano del sottoscritto. Le prime avventure vennero scritte e disegnate in toto da me solo medesimo, poi il buon senso mi spinse ad affidarmi a degli illustratori più quotati, quali Francesco Bastianoni (che poi sarebbe entrato nello staff di Nathan Never) o Paolo Campinoti (affermato disneyano), ma anche ad altri come Luciano Costarelli e Alessandro Bardi. Fermo restando che l’interpretazione migliore (mi scusino gli altri) per me è quella di Giorgio Sommacal,  allorché si trovò a disegnarlo quale antagonista di Cattivik in alcune storie da me sceneggiate.   

Tavola originale di Giorgio Sommacal con Battista avversario di Cattivik


Il primo dei numeri speciali di "Collezionare" dedicato a Battista i
Battista comparve come mascotte su ogni numero della fanzine "Collezionare" (durata dal 1985 al 1991, per un totale di 20 uscite). Ne vennero fatti anche due numeri speciali tutti a lui dedicati: il secondo aveva la prefazione di Leonardo Gori. Battista è poi stato sfruttato (Silver d'accordo) come antagonista di Cattivik in tre storie del Genio del Male, quindi la prestigiosa rivista “If” della Epierre ha allegato un albo spillato di Battista al suo numero monografico dedicato al collezionismo di fumetti. 
Si tratta di un character tutto sommato  dalle grandi potenzialità sia umoristiche che avventurose, perché lui essendo un   collezionista costantemente a caccia di pezzi mancanti alle sue assurde collezioni (lui colleziona TUTTO) può essere di volta in volta spedito ovunque nello spazio e nel tempo alla ricerca di qualunque cosa. Lo abbiamo visto cercare papiri a fumetti, francobolli fossili, monete eschimesi, cicche di Yanez, cartoline di Ulisse. 


Il secondo speciale di "Collezionare"
Attorno a Battista agiscono altri personaggi comprimari e/o ricorrenti: la fidanzata Michelina, che con sopportazione lo segue nelle sue imprese inutilmente cercandolo di convincerlo a non fare pazzie; l’amico Filiberto, coinvolto suo malgrado; il rivale Salvatore il Raccoglitore. La fidanzata Michelina vorrebbe che Battista dedicasse a lei tutte le attenzioni che l’amato rivolge alle sue collezioni, ma ci riesce solo a missione compiuta (questo particolare era oggetto di gag salaci nelle storie apparse su fanzine). Battista ha una villa con una Bat-Caverna sotterranea dove sono contenuti i suoi pezzi più pregiati; talvolta la sua casa-museo è aperta al pubblico e grazie a questo il nostro eroe raccoglie fondi per proseguire le sue incredibili ricerche ai pezzi da collezione più incredibili. Sarebbe bello, indubbiamente, realizzare nuove storie e magari una serie di albi: non ho mai fatto, però, un serio tentativo per convincere un editore a farsi carico del progetto. Si potrebbero in realtà anche ridisegnare le vecchie avventure e farne il protagonista di fumetti presentati sul Web. Servirebbero però, in questo caso,  disegnatori volenterosi. In ogni caso, dopo trent’anni siamo qui a parlarne. Auguri, Battista!


Il Battista di Giorgio Sommacal.